l'italia è contro la caccia!!

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  1. lovely100
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    Legambiente, Lav, Lipu e Wwf, queste le quattro associazioni che hanno commissionato ad Ipsos di effettuare un sondaggio sul gradimento dell’attività venatoria nella popolazione italiana.

    Il risultato è decisamente chiaro: oltre il 79% degli italiani intervistati considera la caccia un’attivita crudele e assolutamente da vietare. Solo l’8% è favorevole e un 22% tiene una posizione media. Il risultato fa riflettere e molto, soprattutto alla luce delle nuove norme, che estendono il periodo e permettono ai cacciatori alcune libertà vietate dalla legislazione precedente. La legge è passata con un “colpo di mano“, pur legale, al Senato, constrastando però la politica orientata in senso animalistico del Governo, politica espressa soprattutto dal sottosegretario Francesca Martini.

    Nel sondaggio in questione una domanda riguarda in specifico queste discusse nuove norme; solo il 10% si dichiara d’accordo con le stesse, mentre il 37% vieterebbe la caccia agli uccelli migratori in toto e un altro 30% ridurrebbe il periodo di attività, limitandolo da Ottobre a Dicembre. Il Senato, contrastando l’opinione pubblica a quanto pare, ha invece approvato una norma che estende questo periodo da prima di Settembre a dopo Gennaio.

    L’86 % degli intervistati vorrebbe aumentare la distanza tra i territori di caccia e “la civiltà” e in questo caso chie scrive li può capire, dato che, nel periodo di caccia, mi vedo più cacciatori, fucile alla mano, girare e spesso sparare allegramente a pochi metri dal canile. Inoltre un altro 78% chiede a gran voce lo stop nei giorni festivi, quando le famiglie vanno in gita coi bimbi insomma, spesso in montagna, o su sentieri frequentati da cacciatori che, se anche loro hanno il diritto, solo legale a quanto pare, di esercitare la loro attività, le famigliole in gita rimangono comunque fortememente intimorite, soprattutto hanno paura che qualcuno “sbagli un colpo” cosa che purtroppo capita tutti gli anni e non una volta sola.

    Conseguenze non indifferenti anche su un ipotetico piano politico; un candidato che si proponesse come “difensore dei cacciatori” e che di conseguenza pubblicizzasse e sostenesse norme a favore di questi ultimi, verrebbe a scontrarsi contro il parere, totalmente opposto, del 69% degli intervistati, anche se “solo” 4 elettori su 10, cambierebbero il loro voto per questo motivo. In ogni caso, il 40% non è certo quella che si può definire una percentuale bassa per un candidato politico.

    Alla luce di questi numeri non si capisce come mai il Senato, una delle camere che dovrebbe essere espressione della volontà dei cittadini abbia potuto approvare un provvedimento così fortemente contrario a questa stessa volontà. E’ ovvio che c’è da considerare che il sondaggio non è un “censimento” e non è quindi svolto sull’intera popolazione, ma di questa viene però preso un campione rappresentativo. Il campione, in una ricerca seria come quelle che abitualmente vengonono svolte dall’Ipsos ( è infatti un istituto molto noto nel campo delle statistiche sociali), viene costruito seguendo criteri molto rigidi, al fine di minimizzare l’errore statistico ( inevitabile in senso assoluto). Si può quindi ragionevolmente pensare che le percentuali espresse dal sondaggio in questione pur variando sicuramente di qualche punto ( in meglio o in peggio) non siano per niente lontane da quel che è il pensiero di tutta la popolazione italiana. Bisogna solo augurarsi che il Parlamento se ne avveda e provveda a correggere quella che sembra essere stata una leggerezza politica, diretta, dietro le quinte, da qualcuno che evidentemente non la pensa come la maggior parte degli italiani, ma che comunque rimane in fortissima minoranza.


    la fonte: http://www.newnotizie.it/2010/03/07/il-pop...ntro-la-caccia/
     
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0 replies since 30/3/2010, 12:15   30 views
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