Unguento di San Paolo

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  1. SAN PAOLO69
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    Appena arrivato tra voi, vi voglio regalare una ricettina semplice semplice che risolve un sacco di problemi e che ha radici antiche.
    Prendete un pezzo di sapone da bucato giallo. tagliatene una metà e grattugiatela fino a farla diventare una polvere finissima. prendete un bicchiere d'acqua e piano piano emulsionate creando una crema, aggiungendo poi un bicchiere di betaecc giallo ed emulsionate. Aggiungete 25 ml di glicerolo e mischiate.
    Avete ottenuto una saponata particolare perchè disinfetta, fa ricrescere il pelo, allontana ale mosche ed è indicato per le abrasioni, piccoli tagli, fiaccature ecce. Si spalma con un pennello e viene lasciata sulla ferita. :3d%20(71).gif: :3d%20(71).gif:
     
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  2. SaraMundialBack
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    che storia!!!!!!=) fantastica questa saponetta!!!!!!!! ci proverò...
     
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    Grassie Raffaella, se conosci altre ricette/rimedi interessanti come quella che hai postato qui scrivileeeeee. ;)
     
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  4. Capriola
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    Attenzione però ai "rimedi della nonna" non devono assolutamente sostituire veterinario e farmaci image
     
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  5. SAN PAOLO69
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    questo è chiaramente il presupposto primario...
    questo rimedio ad esempio è stato testato e comunque risolve quei piccoli problemi, tipo l'abrasione, la ragade retropastorale, ma di certo non mira a sostituire l'opera del professionista, o casi di lesioni "importanti".
    Ho però notato una cosa, ci stiamo avviando per quanto concerne l'arte veterale, verso l'entropia. Ho avuto la fortuna di acquistare un libro del 1696 di lettura non facile a causa dell'italiano e dei caratteri dell'epoca e ho scoperto che anticamente v'erano dei rimedi naturali molto efficenti, sebbene nel 1600 si curava solo a clisteri e salassi.
    Con questo voglio dire, che per le piccole problematiche, a volte i rimedi antichi aiutano, per le cose serie si chiama il professionista e se veramente ci sta a cuore il nostro amico quadrupede lo si chiama di corsa senza sostituirci a lui.
     
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  6. SaraMundialBack
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    come si intitola il libro?
    comunque hai stra ragione!
     
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  7. SAN PAOLO69
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    Il libro è stato scritto da un senatore veneziano...le motivazioni per cui questo signore ha scritto quel trattato di veterinaria, poi un giorno le scriverò, tanto da farci sembrare quest'uomo nonostante morto da tre secoli, miracolosamente attuale e vicino a noi. Il titolo del libro è:
    L'ARTE DI BEN CONOSCERE E DISTINGUERE LE QUALITA' DE' CAVALLI.
    E' un libro pressoche' introvabile, io sono riuscita a trovarlo su un noto sito e ad accaparrarmelo per quasi 300 euro.
    E' un libro molto interessante, di non facile lettura, sebbene mi ero proposta di "tradurlo" e farlo ristampare. :Faccine small (19).gif:
     
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  8. Capriola
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    Una volta ogni bravo allevatore scriveva questo tipo di testi ma si affiancano rimedi al giorno d'oggi usati in omeopatia rimedi antichi e grossolani certo limitati alle conoscenze di quel tempo...ad es ricordo di aver letto fra le tante che per guarire il velo che si può formare sull' occhio dei cavalli si deve grattuggiare una lisca di seppia e soffiarla nell'occhio, avanti è ridicolo! bisogna come al solito distinguere e diffidare se non si ha il consenso del veterinario...o almeno io la penso così...
     
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    Morgana, a la priorità assoluta in primis il veterinario è ovvio.

    Raffaella, ma ti occupi di veterinaria sei una esperta professionista?

     
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  10. SAN PAOLO69
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    ...cara capriola, il tizio in esame, non era un semplice allevatore, era qualcosa di più, un uomo di cultura e un'intellettuale, purtroppo viveva in un secolo ove la farmacopea non era quella di oggi. Vorrei ricordarti che la prima scuola di veterinaria sorgerà in Francia nel 1758 grazie all'avvocato Bourgelaut.
    Detto ciò, quel libro è una cosa molto preziosa, ma da un punto di vista storico, in quanto prima di lui c'erano solo i trattati della scuola Federiciana del 1200.
    Adesso la polemica spuria su allevatori che si improvvisano veterinari, la conosciamo e non ci interessa, ci sono dei rimedi semplici, naturali, che costano nulla e funzionano, altri che sono il frutto invece di veri e propri deliri. Io non seguo quel libro antico, ma tra me e quell'autore v'è un filo che ci lega, il filo della passione, ma anche della conoscenza. E' normale che un libro del seicento va preso per quello che è, un documento storico, poi i testi su cui io mi preparo con dedizione sono testi attuali. Dirò di più, io non muovo dito se non ho l'autorizzazione a procedere da parte del professionista che mi segue e mai mi sono sognata di contraddirlo, abbiamo il più delle volte fatto veri e propri consulti, e a differenza di molta gente riconosco la sua autorità nonostante abbia 7 anni meno di me e molte volte mi ripete che posso benissimo fare da sola, questo perchè ho quello che manca a molta gente, lo scrupolo, la coscienza e l'etica e forse come dice lui (però lo dice lui, io dissento) anche talento.
    :Faccine small (19).gif:
     
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  11. SaraMundialBack
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    grazie per il titolo Raffaella!!! condivido in pieno il tuo pensiero...
     
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  12. Capriola
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    Cara San Paolo, capisco quel che dici e lo condivido appieno ma devi capire che questo non è un forum a cui possono accedere solo esperti ma chiunque che può fraintendere le informazioni date. Ormai ne ho viste di tutti i colori riguardo gente che cerca di curare da sola il proprio cavallo ricordo un ragazzo che ha messo l'aceto sulla carne viva di un cavallo (e c'erano anche disinfettanti ecc in maneggio ha SCELTO l'aceto) oppure una che voleva mettere la creta al cavallo e l'ha messa solo su una piccola parte della corona per curare l'infiammazione ai tendini senza parlare di chi si improvvisa maniscalco ! ho trovato un cavallo con i piedi carbonizzati nell'interno dopo una ferratura a caldo ecc ecc di casi se ne vedono tanti e proprio per salvaguardare la salute dei nostri amici è sempre meglio specificare ^_^
     
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  13. SAN PAOLO69
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    ...capisco perfettamente, ma il rimedio che io ho proposto è di una semplicità estrema e nulla ha che vedere con apprendisti stregoni e venditori di pozioni. Una persona con delle precise competenze la si individua dalla massa anche da un semplice particolare: la proprietà d'espressione.
    Quella fa la differenza tra il cavallaro incallito e la persona dotata di intelletto.
    Detto ciò.
    L'uso dell'aceto che tu tanto aborrisci, in quanto oggi in commercio vi sono validi disinfettanti, veniva usato in antichità, in quanto altri non è che acido, pertanto è un blando disinfettante. E' logico che se il cavallo si ferisce in aperta campagna, dove non ho possibilità di accedere a una fonte farmacologica, per il suo bene devo intervenire usando quello che posso avere a disposizione dal primo contadino disponibile, ossia, aceto, o anche vino (c'è l'alcol all'interno) e se non trovo manco quelli, c'è chi ha in modo illuminato usato la propria urina in quanto è presente ammoniaca. Attenzione si tratta di rimedi alla volè in situazioni estreme, altro paio di maniche se invece c'è ignoranza alla base e non si vogliono acquistare disinfettati atti alla situazione.
    C'è poi un'interessante disquisizione ch evoglio fare e che mi alienerà parecchi animi. Non è sempre detto che il detentore di una laurea sia all'altezza. Ci sono persone che si sono laureate dopo 10 anni di gozzoviglie perugine che in molte occasioni hanno preso cantonate colossali, oppure dottoressine figlie di papà che hanno scambiato un trauma post traumatico per un problema metabolico.
    L'errore è sempre in agguato, in quanto il veterinario è un essere umano e pertanto fattibile di errore.
    Poi ci siamo noi, considerata razza bastarda, ossia gli autodidatti. Ma attenzione noi autodidatti dobbiamo essere di forza migliori dei professionisti, proprio per nostra stessa natura infelice, perchè siamo sempre ingiuriati o trattati da merce avariata ed etichettati come semplici appassionati, ma molto spesso la nostra acutezza è determinante, quando il professionista, troppo avvezzo alla consuetudine affronta il problema con mezzi consueti all'abitudine.
     
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  14. Capriola
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    Forse non mi sono spiegata bene... ritento per un'ultima volta ^_^ qualunque rimedio se usato in modo errato può essere dannoso e non sono io a dovertelo spiegare. Credo che più della proprietà d'espressione un esperto si individui dalle sue reali capacità pratiche es: potrei scrivere tranquillamente di come si esegue una tracheotomia ben altro è metterlo in pratica, giusto? per quanto riguarda i veterinari bisogna cercare l'esperto(che rimane pur sempre un essere umano ^_^) e non il veterinarietto fresco di laurea, il compito del proprietario è informarsi in modo di poter avere un'idea generale su chi si ha davanti, poi certo non si può mai sapere... mettere aceto su una ferita è un buon metodo ma è davvero sciocco preferirlo ad un disinfettante, è un concetto, lo capisci vero? ^_^ l'autodidatta è una "razza" pericolosa a volte rende presuntuosi lo studio deve essere guidato da professori competenti, tutto può essere frainteso anche un libro di veterinaria, ribadisco però che informarsi è importante per qualunque proprietario di cavalli.
    Ed ora, senza aggiungere altro, ribadisco la mia prima, semplice, affermazione: attenzione ai rimedi fatti in casa. punto ^_^
     
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  15. SAN PAOLO69
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    Questa è una vecchia diatriba. E' una cosa trita e ritrita.
    Trovo la tua posizione nei miei confronti abbastanza astiosa e non me ne duole. La categoria va salvaguardata, sebbene alcuni veterinari anche straquotati non sempre sono degli ottimi professionisti. Io ho solo messo a disposizione su una sezione atta quale i "rimedi della nonna", una saponata semplice, testata e non una profilassi chemioterapica che curi l'anemia infettiva (per altro improbabile), pertanto si tratta di un blando rimedio per le escoriazioni e piccole ferite.
    Se poi, come credo tu sei una professionista, tutti i miei rispetti, ma io non mi sono mai sognato e mai mi sognerei di sostituirmi al professionista, e comunque la veterinaria non e' una scienza occulta ad appannaggio di una cerchia ristretta di iniziati massoni, ma aperta a tutti coloro che vogliono apprendere. Va da s'è che io non mi sognerei mai di operare in campo la mia cavalla.
    Vedo però che ogni volta che qualche professionista sente l'odore di attentato alla sua autorità e al suo bagaglio che faticosamente s'è fatto all'università (faticosamente? e quando mai lo studio quando è affrontato con passione è fatica...) subito si picca, si chiude a riccio e subito pontifica.
    E potete pontificare quanto volete signori dottori, intanto quei due fessi laureati che stanno alla mia Asl di appartenenza se non gli spiegavo io come funzionava il virus dell'anemia infettiva alla luce dei nuovi studi, la stavamo ancora dipingendo come se fosse ebola.
    Non tutti gli autodidatti sono dei macellai, non tutti i veterinari sono novelli Asclepi della medicina.
    Poi ci sono quelli come me, che si interessano in modo discreto, che sanno stare al loro posto, e non fanno danni. Pertanto, dovuti distinguo.
     
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